CHI SIAMO
L'Associazione ART-TO
Il Gruppo Associativo Artistico Culturale ART-TO nasce alla fine del 2019 per iniziativa di Ciro Spinapolice, presidente dell'Associazione e artista presente nel mondo dell'arte da quasi 40 anni, che ha coinvolto nella partecipazione un folto gruppo di artisti torinesi ai quali è legato da anni per amicizia e stima e da un lungo sodalizio di iniziative comuni.
L'Associazione ART-TO intende essere uno strumento col quale realizzare numerose e diverse iniziative a favore degli artisti professionisti ed emergenti: dall'organizzazione di mostre personali e collettive presso lo spazio, allo scambio culturale con altre realtà associative, ai contatti con le istituzioni locali per la realizzazione di mostre in nuove location in Italia e all'estero.
Il critico d'arte ufficiale della Galleria è Ferruccio Capra Quarelli. Nato a Torino nel 1955, è laureato in Lettere e Filosofia (Estetica) e recentemente in Antropologia Culturale. Figlio d'arte (suo padre, Armando Capri, scomparso nel 2006, è stato un grande professionista nel settore), ha al suo attivo molti anni di attività giornalistica per periodici d’arte come il settimanale ARTE & DINTORNI ed il mensile ITALIA ARTE. Oltre all’attività di critico d’arte è autore di articoli scientifici, saggi e romanzi. Cura inoltre sul web la pagina di critica "L'albero delle arti".
La grafica delle locandine e del materiale pubblicitario della galleria, nonché la creazione e cura di questo sito, sono opera dell'artista Elio Pastore.
Presso la Saletta d'Arte Lo scarabocchio, sede di ART-TO, si intende anche sviluppare iniziative culturali quali corsi di disegno, pittura, presentazione di libri e molto altro.
Per aderire all'Associazione ART-TO è sufficiente versare una quota annuale, comprensiva della partecipazione ad una mostra collettiva organizzata dall'Associazione stessa e della futura possibilità di vendere le proprie opere sul sito della Saletta d'Arte Lo scarabocchio.
Per organizzare una mostra personale presso la saletta d'Arte Lo Scarabocchio occorre essere associati ART-TO, con rimborso spese da concordare.
Nelle foto: Il critico Ferruccio Capra Quarelli con Ciro Spinapolice durante alcune inaugurazioni.
Dicono di noi
Lodevole iniziativa di Ciro Spinapolice, pittore e ora anche gallerista della nuova Saletta d'Arte in via Domodossola in Torino. La cerimonia inaugurale ha visto 26 autori riuniti in mostra collettiva e l'afflusso di visitatori tanto numerosi da affollare lo spazio espositivo e venire a congratularsi per l'evento culturale incoraggiante, in un momento di stallo propositivo e di languore creativo.
Prof. Enzo Papa - Il Corriere dell'Arte
“Espressioni Colorate” è il suggestivo titolo proposto dall’artista torinese Ciro Spinapolice, oggi promoter della sua prima operazione di divulgazione culturale presso la Saletta d’Arte Lo Scarabocchio, da lui creata con il gruppo di amici artisti Claudio Guasti, Elio Pastore e Plauso Nivo Battistini. 26 Artisti presentano le proprie opere, create ad olio, acrilico, acquerello, grafica artistica, arte digitale, ed anche sculture ed oggetti di design. Chi viene a fruire di queste opere può apprezzare differenti modi di interpretazione della realtà, attraverso individuali forme di linguaggio personale.
Ferruccio Capra Quarelli
Nella Saletta d’Arte “Lo Scarabocchio” è stata inaugurata, il 20 febbraio scorso, la collettiva intitolata “Magico Carnevale”. Curata dal pittore Ciro Spinapolice e presentata dallo scrittore e giornalista Postremo Vate, la mostra ha visto la partecipazione di ben 16 artisti: essa infatti è caratterizzata dalla presenza di artisti di lunga esperienza che si affiancano ai numerosi artisti di nuova generazione. Una mostra dunque estremamente varia e ricca, sia per i soggetti scelti, sia per le tecniche adottate dai singoli artisti, sia per lo spirito gioioso che anima tutte le opere.
Fabrizio Legger
A Torino, presso Lo Scarabocchio Saletta d’Arte di Ciro Spinapolice, in via Domodossola n. 44, in Borgata Parella, dal 16 ottobre è in corso di svolgimento la Mostra del pittore torinese Giovanni Salvaro, dal titolo “Un Fantastico Sogno”. Giovanni Salvaro, scultore, pittore, è nato a Torino nel 1956, dove vive e lavora. Ha compiuto un suo personale percorso formativo, affiancando alla laurea in scienze politiche studi di carattere artistico, tra cui un Laboratorio di scultura presso l’Accademia Albertina di Torino, col conseguimento della laurea specialistica in Decorazione. Presso lo Scarabocchio sono in mostra sia suoi quadri che sculture. Queste opere di Salvaro paiono nascere da un fantastico sogno dell’artista e le sue creazioni si presentano come frutto di una introspezione che esita talvolta in lavori di forte impatto emotivo. Salvaro è un personaggio ribelle agli schemi, dal forte impegno in campo sociale. Una delle sue tematiche è quella dell’infanzia abbandonata, del giocattolo autoprodotto che può esitare nella realizzazione di sculture. Per questa sua produzione che presenta sogni e incubi, un critico ha parlato di “teatrini terrorifici”. In effetti, alcune delle opere in mostra che propongono inquietanti creature mostruose, mi hanno riportato alla mente il racconto horror di Howard Phillips Lovecraft “Il modello di Pickman” (Pickman's Model), osservazione certo non da critico d’arte ma da appassionato lettore dello scrittore statunitense.
La Mostra, che resterà aperta fino al 6 novembre 2021, comprende anche opere di pittori ospiti della Galleria: Alessandro Riccardo, Alina Somesan, Antonio Cannata, Ciro Spinapolice, Elio Pastore, Laura Rodino, Maria Grazia Fiore, Pietro Municchi.
Milo Iulini - Civico20 News
Il 15 dicembre 2022 la Galleria d’Arte Lo Scarabocchio ha inaugurato la mostra "Essenze Cromatiche". Il curatore dell’evento è Ciro Spinapolice, artista e gallerista. Artisti presenti:
MircoAndreis, Elena Ansaloni, Mauro Azzarita, Rita Carlini, FiorellaCorte, Donato De Jeso, Francesca Gabriele, Fanny Ghirelli, ClaudioGuasti, Laura Lepore, Rosa Maria lo Bue, Samantha lo Presti, Cosimo Malorgio, Antonio Marzano, Rosanna Masoero, Loretta Massarotto, Barbara Rotta, Giancarlo Rubino, Giancarlo Scarlata, IlarioS imonetta, Alina Somensan, Giancarlo Stefanelli, Adriana Viottini.
Gli artisti in questa mostra hanno espresso il proprio io attraverso soggetti a loro cari, colori a volte forti e contrastanti, altri lievi e delicati, ma c’è un filo d’Arianna, che conduce il suo Teseo fruitore a una via, una caratteristica comune alla maggior parte delle opere in esposizione: lo sguardo. Nel cammino di Teseo il labirinto si dipana, perché osservato, spiato e nello stesso tempo filtrato dagli sguardi delle donne dipinte o di un gatto. E dove una figura non c’è? C’è la sospensione, il fermarsi con la curiosità di entrare in una laguna come in una radura, in un fiore, nel paesaggio, a volte optical, ma sempre all’insegna di un occhio che rapisce la vita di fronte all’opera d’arte. Corpi e volti si fanno “osservatori” del reale e il mondo entra in loro, sotto forma di natura, come fiori o farfalle, o sotto forma di maschera, e alla fine il dipinto o l’installazione diventa emblema simbolico. L’universo che circonda l’artista è vissuto nella sua contemporaneità attraverso il cinema, i volti della musica su sfondi dorati, il circo, luoghi dove trovare quelle rappresentazioni, quasi teatrali, di visi innocenti e assassini, che soltanto l’illusione di una disciplina artistica può regalare. Una parade intensa che tuffa Teseo nei moti del pensiero e dell’anima, di quelle donne che lo guardano semicelate da un velo, da essenze cromatiche o da uno squarcio di una scia di stelle, perché ritorni nuovamente da loro. Sensuali, sexy e delicate, custodi di segreti, silenziose e silenti sono le donne e i loro sguardi, prede dell’universo, portatrici di bellezza e sogno. Il colore, essendo figlio della luce e dell’oscurità, fa sì che il gesto dell’artista racchiuda la meraviglia, lo stupore e quell’incanto, che dona poesia in ogni dettaglio. Ogni opera è composta da frammenti cromatici, disegnati o decorati, nulla è lasciato solo, anche lo sfondo ha un suo significato, viene elaborato con corde, intarsi, decorazioni in rilievo, risalta alberi e visi, anche una stola di cielo stellato,che copre mezzo volto, risalta su altre coperte cosparse d’astri. Quando il paesaggio si fa ricco di forme astratte di colore, l’essere è esaltato come spirito azzurro nella sua convivialità, catturato da atmosfere che mettono acqua, cielo e terra su uno stesso piano. L’albero è un altro elemento ricorrente, nell’informale come nell’imitazione del reale, confonde i pensieri ramificati dell’uomo alle aurore dell’anima o ai tormenti blu del cuore. Lo sguardo se si ferma, ricade in sculture che echeggiano il tribale, l’ancestrale, il Totem o la dea madre, per farsi attuali con reperti contemporanei, ma resi sapientemente orfici e intrisi di arte povera nel senso più elegante. Il Teseo fruitore continua il suo cammino, tanto da farlo trasformare in un Ulisse spettatore e sognatore, che seppur guidato dal fato, non si può perdere. Anch’egli guarda e riflette, sif erma sull’installazione che gioca con la ruota delle Nazioni: un messaggio cruento vige nell’innocenza flebile della sensibilità di un sorriso prima o poi usurpato dalle decisioni di coloro che portano la bandiera del potere e fanno dell’umano una carneficina. La mostra è un puzzle di eleganza, introspezione e ricerca stilistica,dove il simbolico apre le porte ad Ulisse, spingendolo alla curiosità sotto lo sguardo attento e seducente di entità femminili, feline e sognatrici, che come sirene lo portano a varcare le Colonne d’Ercole di Essenzecromatiche.
Barbara Rotta